Sul finire dell’anno 2012, il “Centro Basaglia” di Arezzo si è trasformato da Istituzione dell’Amministrazione provinciale in Associazione di cittadini, senza finalità di lucro (Onlus), con sede in piazza S. Maria in Gradi n.4, Arezzo.
Perché il nome di Franco Basaglia
L’impegno per il superamento dell’istituzione manicomiale, la lotta contro ogni forma di emarginazione e il lavoro teorico compiuto per l’affermazione di una scienza a servizio del bisogno di salute di tutti gli uomini, a partire dalle condizioni materiali che più violentemente la negano sono un contributo prezioso dato da Franco Basaglia che deve continuare a vivere nelle diverse condizioni di oggi, ancora per i malati di mente, ma per tutti coloro, e sono tanti, che rischiano l’abbandono, l’isolamento, l’emarginazione, la dipendenza, la precarietà nell’esistenza e nella convivenza.
Il Centro fa riferimento, appunto, all’esperienza di Franco Basaglia che si è collocata all’interno delle più profonde lacerazioni umane, nei luoghi delle segregazione e dell’emarginazione e che ha dimostrato che un progetto di salute è sempre possibile se collegato ad un processo reale di emancipazione e di liberazione di uomini e donne.
Del resto è quanto richiede l’articolo 3 della Costituzione che impegna la Repubblica, cioè tutti, “ a rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana…”
Oggi, come allora, è necessario mettere la ricerca, il sapere e la politica a sostegno di chi ha meno voce e minori possibilità di far valere il diritto universale alla salute; oggi, come allora, la scienza e la politica, la teoria e la prassi devono contribuire alla liberazione dal malessere, dalla svantaggio personale e dalle disuguaglianze sociali.
Il Centro, pertanto, ha il compito d’essere sentinella attiva sui problemi dell’emarginazione dei cittadini, ovunque e in qualunque forma essa si manifesti, di contribuire a superare e cancellare le iniquità che sussistono nella produzione e nella fruizione delle prestazioni sociosanitarie, di dare valore a tutte quelle soggettività, dei bambini, dei giovani, delle donne, degli anziani, dei malati, delle persone più fragili che troppo spesso sono esclusi dai diritti che la Costituzione riconosce a tutti i cittadini.
Per queste finalità, il Centro vuol essere luogo di studio, di confronto, di discussione, di promozione con l’obiettivo di valorizzare le molte energie intellettuali, morali e sociali, pubbliche e private, di cui dispone la Comunità aretina.